Croce in memoria di Cesare Lai
Scheda
La vicenda di un incidente aereo nel 1933 in Valle Susa
(testo di Gilberto Forneris e PierCarlo Porporato)
Il sacrificio del tenente pilota dell'Aeronautica Italiana Cesare Lai a Giaglione
Una storia, una vicenda e una ricerca che coinvolgono le montagne della Valle Susa che ci portano indietro nel periodo precedente la seconda guerra mondiale: Pra Plan nel comune di Giaglione a due passi dal Forte di Santa Chiara.
Alla ricerca della presenza di fauna selvatica e soprattutto di avifauna per realizzare foto naturalistiche e con i ricordi di Gilberto Forneris che da queste parti ha passato l'infanzia estiva nella baita di famiglia al Pian delle Rovine, PierCarlo Porporato e Gilberto, passeggiando nei boschi vicino al grande pratone di Pra Plan, inoltrandosi sul sentiero alla sua sinistra, scoprirono nel bosco in mezzo ai cespugli, un piccolo monumento disperso e quasi abbandonato: una lapide che ricorda un disastro aereo, un cippo in marmo e una croce in ferro.
Il cippo ricorda il 3 agosto 1933 e cita “ALA INFRANTA TEN. PILOTA LAI CESARE 1906 – 1933” e una croce legata dal fil di ferro, realizzata con elementi che ricordano pezzi di aereo. Iniziano a indagare e scoprono che è la triste storia della morte di un pilota della aeronautica italiana: il tenente Cesare Lai.
Scoprono che il campo volo di Plan Plan era uno dei tanti realizzati in quota (altri ne esistevano in montagna); un'area di decollo e atterraggio con caratteristiche importanti per gli aerei del periodo, essendo il campo volo in lieve salita, permettendo così di atterrare in sicurezza sfruttando la frenata, e di decollare verso il vuoto della valle.
In quella giornata del 3 agosto 1933, le cronache e le memorie raccontano che nel tentativo di atterrare il tenente pilota Cesare Lai si trovò in difficoltà in quanto sul campo volo un gruppo di bambini stava giocando. Tentò allora una manovra disperata per non creare un incidente planando a sinistra, schiantandosi così nella pineta.
Nessuna memoria di quale fine fecero le parti dell'aereo, però due parti dello stesso furono conservate e utilizzate per realizzare la croce del piccolo monumento a ricordo. Sicuramente longheroni di ala o altri parti di un aereo utilizzato dalla aeronautica in quegli anni.
Gli elementi della croce permettono di poter scoprire quale modello di aereo era pilotato dal tenente Cesare Lai.
Una verifica e un aiuto arriva da parte dell'associazione GAVS TORINO – Gruppo Amici Velivoli Storici, che vengono contattati e che indicano: “Il Campo di Giaglione, è noto come campo di emergenza fin dagli anni '20 (la vicinanza con un forte forse ne giustifica l'esistenza ed è tuttora usato da ultraleggeri di passaggio...). Il velivolo a cui appartengono i residui di longheroni, è l'Ansaldo A.120 di cui alleghiamo foto e particolari dell'ala e dei longheroni, tratti dal manuale.”
Una verifica e un aiuto arriva da parte dell'associazione GAVS TORINO – Gruppo Amici Velivoli Storici, che vengono contattati e che indicano: “Il Campo di Giaglione, è noto come campo di emergenza fin dagli anni '20 (la vicinanza con un forte forse ne giustifica l'esistenza ed è tuttora usato da ultraleggeri di passaggio...). Il velivolo a cui appartengono i residui di longheroni, è l'Ansaldo A.120 di cui alleghiamo foto e particolari dell'ala e dei longheroni, tratti dal manuale.”
L'Ansaldo A.120, dal 1926 ridisegnato Fiat-Ansaldo A.120 dopo l'acquisizione dell'azienda da parte del gruppo FIAT, fu un monomotore da ricognizione biposto ad ala alta a parasole sviluppato dall'azienda italiana Ansaldo e prodotto, oltre che dalla stessa, anche dalla Fiat Aviazione negli anni venti del XX secolo. Adottato principalmente dai reparti della Regia Aeronautica, che lo impiegò durante il periodo interbellico, riscosse un discreto successo nell'esportazione entrando in servizio nelle aeronautiche militari di Austria e Lituania.
Iniziano una ulteriore ricerca e trovano in Comune di Giaglione l'atto di morte di Cesare Lai. L'atto recita che 'il 4 agosto 1933 alle ore tredici, l'Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Giaglione Belletto Agostino, riceve il Comandante del 91' Reggimento di Fanteria, il quale rilascia la seguente dichiarazione: “alle nove e cinquanta del tre agosto corrente in Regione Pra Piano di Giaglione è morto Lai Cesare Tenente Regia Aeronautica, figlio di fu Luigi e della Mereu Elvira, nato a Ulassai Cagliari, il 14 luglio millenovecento sei appartenente alla trentaduesima Squadriglia di Venaria Reale, celibe ...”'.
Una verifica al comune di Ulassai in Sardegna permette di entrare in contato con la responsabile dell'Ufficio Anagrafe, la fortuna non è solo di trovare la possibilità di ottenere ulteriore documentazione, ma anche di coinvolgere una parente di Cesare Lai, Tiziana Cannas nipote di Amalia, sorella di Cesare), e tramite Lei ottenere alcuni documenti e fotografie che sono servite a integrare la ricerca.
Ulassai è in provincia di Nuoro: piccolo comune di circa 1400 abitanti della Barbagia sarda in provincia di Nuoro. Abbarbicato a 775 mt. e attorniato da vallate ricche di boschi, fauna selvatica, cascate e grotte. Il paese è ricchissimo di fontane. Cesare Lai è il figlio di una famiglia agiata e numerosa: il padre Luigi Lai (22/2/1873) è di Ulassai ed è un proprietario di terre, la mamma Mereu Elvira (16/7/1880) è nata nel comune confinante con Ulassai: Ierzu. Cesare nasce il 14/1/1906 nella casa dei genitori in Via Vittorio Emanuele II al n. 12 alle cinque e trenta, e viene registrato dal padre all'anagrafe con il nome di Cesare Vittorio Aurelio; è il quarto nato di 5 fratelli e 4 sorelle. Ci precisa Tiziana Cannas “Mando la famiglia completa presente in quella scheda e le riassumo velocemente i nomi dei fratelli iniziando dal più grande: Potito, Massimina, Virgilio, Cesare, Amalia (mia nonna), Maria, Carmela, Delia, Mario ed Egidio. Virgilio è morto nel 1906, Carmela è deceduta nel 1917 quindi due figli morti entrambi a 3 anni ed Egidio è morto nel 1944 anche lui molto giovane. Potito, e Delia dopo il matrimonio sono andati a finire a Cagliari con i coniugi, Maria ed Amalia dopo sposate si sono trasferite con i mariti (carabinieri) in alta Italia ma sono tutte e due rientrate in Sardegna, Maria a Cagliari e mia nonna Amalia ad Ulassai.
Abbiamo ricevuto anche le fotografie della tomba al cimitero di Ulassai, una tomba monumentale a ricordo dell'aviatore.
La lapide recita:
CESARE LAI
TENENTE AVIATORE
DECORATO MEDAGLIA D'ARGENTO
AI CONFINI DELLA PATRIA
L'ANIMO E LE FORZE
RIVOLTI VERSO NOBILI FINI
OFFRI' LA SUA GIOVANE VITA
IN OLOCAUSTO
Dall'epigrafe possiamo sapere che fu insignito della della medaglia d'argento al merito.
Un ulteriore tentativo di conoscere la storia del tenente Cesare Lai è una ricerca in rete che porta a conoscere la sua formazione nella REGIA AERONAUTICA scoprendo siti diversi che raccontano la storia dei “Corsi Falco” della Regia Aeronautica, un corso molto famoso e blasonato nato proprio nell'anno di partecipazione del tenente Cesare Lai a Caserta, nella Reggia di Caserta (Giuramento il 16 dicembre 1928). Si trovano le indicazioni della partecipazione al prestigioso corso: “Corso “FALCO” (Prima classe), numero di classifica 55, numeri voli in aeroplano n. 4”. Non solo, ma nella documentazione del primo “Corso Falco”, si trova anche la fotografia del corso medesimo, dove purtroppo, non avendo l'immagine una buona definizione, non possiamo individuare la posizione del tenente Cesare Lai.
Vengono trovate anche le indicazioni relative alla sua morte in altri due documenti relativi ai “CORSI FALCO”.
Aeroporto di Venaria Reale
Aeroporto di Venaria Reale
E' l'aeroporto da cui partivano i voli di ricognizioni della squadriglia con cui operava Cesare Lai.
L'aeroporto di Venaria Reale è un aeroporto italiano situato a 5 km a nord della città di Torino, nel territorio del comune di Venaria Reale. La struttura, intitolata alla memoria di Mario Santi, è dotata di due piste in erba lunghe 600 e larga 30 m la principale, e 400 m la secondaria. L'orientamento della pista principale è RWY 15-33. L'aeroporto è gestito dall'Esercito Italiano ed è attualmente sede del 34º Gruppo Squadroni AVES Aviazione dell'Esercito "Toro".
È stato il più antico scalo militare italiano, in quanto fondato nel 1909. Il campo viene utilizzato durante la 1' Guerra Mondiale come scuola di pilotaggio (nel 1916 è sede di una delle 8 scuole di volo italiane) in cui si brevettano circa 350 piloti, alcuni dei quali futuri assi del conflitto medesimo. Negli anni ‘20 e durante il 2° evento bellico mondiale il sedime ospita squadriglie e gruppi volo per l’attività di ricognizione sui confini francesi.
Proprio a Venaria, utilizzando i terreni demaniali della vicina Reggia di Venaria Reale, secondo alcune fonti vennero messi a punto i velivoli disegnati dal pioniere dell'aviazione Aristide Faccioli che nel 1909 fece volare il triplano Faccioli n. 1, primo aereo di progettazione e costruzione interamente italiani, pilotato in quell'occasione dal figlio Mario. Il campo di Venaria condivideva le attività pionieristiche di aviazione con il vicino Aeroporto di Torino-Mirafiori, inaugurato ufficialmente nel 1911, in origine un ippodromo, sede anch'esso di hangar-officina di Faggioli, e secondo altre fonti il luogo dove vi fu il primo decollo del velivolo interamente italiano costruito dall'ingegnere torinese.
Allegati
- Unione Sarda, 31 luglio 2021, p.13[.pdf 2,97 Mb - 09/08/2021]
- Luna Nuova, 12 febbraio 2021, p.13[.pdf 271,2 Kb - 09/08/2021]
- Luna Nuova, 25 maggio 2021, p.15[.pdf 316,32 Kb - 09/08/2021]
- Luna Nuova, 27 luglio 2021, p.14[.pdf 264,01 Kb - 09/08/2021]